CODICE ATLANTICO E CODICE DI FRANCIA

Il Codice Atlantico, senza dubbio il più famoso dei manoscritti vinciani, si compone di scritti e disegni che abbracciano un periodo di oltre quarant’anni, dal 1478 al 1519, gli anni nei quali il genio di Leonardo ebbe compiutamente modo di esprimersi. I temi trattati sono i più vari: arte militare, fisica, idraulica, astronomia, geometria, progettazione di macchine per uso civile, architettura, pitturA Nell’arte militare, con i numerosi disegni di bombarde, in particolare quelle rigate; i disegni di barche da guerra, l’accenno ai battelli a vapore; gli svariati e ingegnosi studi di fortezze. Nella fisica, con le osservazioni sulla luce, sull’acustica, sulla gravità, sull’equilibrio. Nell’idraulica, con le varie macchine per sollevare l’acqua, e con i disegni di scavi e sostegni per canali navigabili. Nell’astronomia, con le osservazioni sul moto della terra. Nella geometria, con gli schizzi preparatori alle figure destinate al trattato De Divina Proportione di Luca Pacioli; con gli studi per la misurazione della superficie terrestre. Nei lavori industriali di ogni genere, con le macchine per segare marmi e legnami, con i metodi per comporre pavimenti, serrature, opere tessili; per le fusioni in bronzo. Nell’architettura, con i numerosi studi di edifici, cupole e relative piante. Nella pittura, con gli studi sulla prospettiva e le osservazioni sulle tecniche pittoriche. Dopo la morte di Leonardo da Vinci, Francesco Melzi tornò in Italia ed essendo stato nominato erede universale portò con sé tutto quanto si trovava nelle stanze messe a disposizione del Maestro nel Castello di Amboise. Il materiale ereditato consisteva essenzialmente nelle carte sulle quali Leonardo aveva per tutta la vita trascritto appunti e tracciato pensieri artistici e scientifici. Come si può ben immaginare si trattava di una mole sterminata di fogli che interessavano i mille argomenti che nel corso della sua esistenza avevano occupato la mente di quello che ancora oggi è ritenuto il più grande genio mai apparso fra gli uomini. dodici volumi ora conosciuti come Codici di Francia – due di grandi dimensioni, gli altri una sorta di quaderni che Leonardo sicuramente portava con sé per trascrivere pensieri o schizzi che gli venivano alla mente – rimasero nei locali della Biblioteca fino a quando Napoleone nel 1797 ne decise il trasferimento in Francia, e a differenza del Codice Atlantico non tornarono più in Italia. A Parigi negli anni successivi G.B. Venturi ebbe modo di esaminarli, dando loro un codice identificativo: le lettere dalla A fino alla M, con il quale ancora oggi sono conosciuti.